centro storico di dulcigno

Nel centro storico di Dulcigno, dove l’Occidente profuma d’Oriente

Dopo l’articolo di presentazione generale di Ulqini, in Montenegro, passiamo oggi a vederne più da vicino le meraviglie. E partiamo con il cuore della città. Il centro storico di Dulcigno è molto simile a quello di altre città medievali sulla costa montenegrina. È circondato da grosse torri e fortezze, che per secoli sono state le custodi della storia, della cultura e della tradizione della città.

I baluardi che la circondano, a picco sul mare, hanno una superficie di 3 ettari e sono composti da una cittadella – una parte ancora chiamata città superiore, una fortezza di tipo militare, che si trova su un altopiano di pietra più alto – e la comunità cittadina che circonda l’area sud ed è avvolta dalle mura difensive. Si considera che i veri costruttori del centro storico di Dulcigno fossero Epiroti che l’hanno eretto tra la fine del V° e a l’inizio del IV° secolo a.C.

Centro storico di Dulcigno
Le mura giganti che circondano il centro storico di Ulcinj, chiamate anche ‘Mura dei Ciclopi’

Che quel periodo possa essere considerato come il momento della genesi della città lo testimonia una scritta sul piedistallo dell‘icona dedicata alla dea Ara che recita più o meno così: “L’unione dei muratori (erige) a Artemida Elafavoli (una dea della caccia) “. Stessa origine è attribuita alle cosiddette mura “dei Ciclopi”, cioè i bastioni di Dulcigno. La città, però, fu devastata da un terremoto nel V° secolo, per cui, nonostante la primogenitura greco-epirota, il centro storico deve il suo attuale aspetto ai Romani, che nel VI° secolo costruirono una nuova città.

Centro storico di Dulcigno
La Baia di Valdanos come è oggi. Credit: Ulcinj Travel

Alla Città vecchia sono legate molte storie. Fino al 1900, a Dulcigno vivevano 100 persone di colore. Già dagli inizi del 1700, Porto Valdanos era un asilo dei pirati e nella città esisteva una vera e propria tratta di schiavi provenienti dai Paesi del Mediterraneo. Tantissimi da Italia e Dalmazia; poi, verso la metà del 1800, dall’Africa.

Centro storico di Dulcigno
La ‘Slave Square’, cioè la ‘Piazza degli Schiavi’. Credit: Adria Line TA

L’impronta degli eventi storici ha lasciato il segno nella toponomastica, tanto che la piazza centrale di Dulcigno porta ancora il nome di ‘Piazza degli Schiavi’. In albanese è conosciuta come Tregu i Peshkatarëve, Tregu i Skllevërve o Tregu i Servantesit (quest’ultimo, dal nome di Miguel de Servantes, l’autore del ‘Don Chischiotte’, che, secondo la storia, si è fatto 5 anni da schiavo proprio a Dulcigno).

Il centro storico rappresenta il fulcro dell’eredità storico-culturale di Dulcigno. Accanto alla porta nord della città, sull’altopiano centrale, si trova un complesso museale. Ci sono anche una chiesa e una moschea, ma sono i reperti archeologici a destare il maggior interesse: un antico piedistallo con una trascrizione alla dea greca Artemida, un antico cammeo con l’immagine di una dea con elmo, 2 assi dell’Età del Bronzo. Allo stile ionico appartengono alcuni capitelli della piccola chiesa risalente al IX° secolo, così come sono stati conservati molti oggetti risalenti all’epoca turca.

Centro storico Dulcigno
Torre dei Balšić

Dietro al vecchio museo di Dulcigno si trova la “Torre dei Balšić” (in albanese Kulla e Ballshajve), il cui spazio per una parte è stato convertito a galleria. La Torre è considerata una delle dimostrazioni più rappresentative dell’architettura medievale del Montenegro. Di fronte alla Torre c’è la già citata Piazza degli Schiavi, racchiusa dalle cosiddette casematte, cioè i locali di deposito delle artiglierie.  Nelle vicinanze c’è un alto muro, meglio conosciuto come Balani, dall’epoca veneziana. Davanti all’ingresso del museo si trova una rampa “revelina” (parte esterna della fortificazione, a forma di luna crescente o mezza luna, di solito situata di fronte al bastione centrale e tra i parapetti) e una fontana turca del 1749.

A pochi metri di distanza si trova il Museo Etnologico di Dulcigno, ricco di moltissime collezioni. Da esso, si dipartono i viali che conducono all’altopiano superiore della fortezza del centro storico. Di fronte all’entrata sud della città si trovano le fondamenta della vecchia Chiesa Ortodossa dedicata a Santa Maria Madre di Dio, risalente al XII° secolo e che poi si trasformò nella Chiesa Cattolica di San Marco. Nelle vicinanze della chiesa si può osservare anche una grande cisterna veneziana.

Un po’ più avanti si trova una polveriera turca del XVIII° secolo. Non si può non notare nei dintorni una costruzione estremamente lussuosa, il “Palata Venecija“, costruito sui probabili resti di un antico edificio che, ai tempi della Repubblica di Venezia, poteva essere stato la residenza dei gerenti della città di Dulcigno. E’ attualmente una bellissima struttura ricettiva e ne potete vedere le foto a questo link.

Nelle vicinanze del Palazzo c’è un grande edificio in stile veneziano, il Dvori Balsica, del XIV° secolo e che oggi è una nota struttura alberghiera. Sapete come è più comunemente noto questo hotel sui portali di turismo? Prende il nome dalla Torre, quindi si chiama Hotel Kulla e Ballshajve e ne potete leggere le recensioni entusiaste dei turisti italiani.

Prima dell’ingresso nel centro storico, c’è una camera sepolcrale, dimostrazione specifica del periodo della dominazione ottomana. Secondo una leggenda, testimonia del duello di due uomini, non si sa se fratelli o amici, per amore di una donna. I due uomini avevano deciso di combattere fino alla morte, ma la donna amata, indecisa su chi scegliere fra i due e incapace di reggere al dolore di vederli scontrarsi, decise di uccidersi lanciandosi dalla finestra. Eppure, continua la leggenda, i due uomini, che erano molto conosciuti nella vecchia Dulcigno, non smisero di combattere. Uno di loro morì nella lotta e l’altro lo seguì nemmeno tanto tempo dopo.

La camera di sepoltura, eretta sul luogo della loro lotta, rappresenta un luogo mistico che, secondo la fede popolare, irradia e guarisce. Oggi è recintata (vedete la cancellata nella foto sopra, quella della Piazza centrale) e sia gli abitanti di Dulcigno che i turisti che attraversano il centro storico della città vi lanciano dentro delle monete in segno di fortuna.

Centro storico Dulcigno
Le vie a ciottoli del centro storico. Credit: Bindicapriqi

Se si parla di luoghi che irradiano una certa spiritualità, non necessariamente da intendersi in senso strettamente religioso, allora si può dire che tutto il centro storico di Dulcigno profuma di Oriente. Distante 2 km dal centro della nuova città, stretto, ripido, tortuoso e stratificato con le strade lastricate di ciottoli, testimonia ancora fedelmente tutte le epoche che hanno segnato questa città: regno dei pirati, bizantini, veneziani, turchi …

Quando si cammina per le strade della vecchia Dulcigno, sembra di tornare al tempo dei Sultani, dei Pasha o degli Aga (i Despoti dell’antichità), al tempo degli yataghan, cioè le spade di tipo ottomano, degli harem in cui bellissime schiave intrattenevano gli ospiti con i loro racconti.

Ma ancora, girando per queste vecchie strade, a mezzogiorno si odono il canto di adunanza del muezzin nella più vicina moschea e i suoni dei canti popolari che provengono dai caffè o dai ristoranti etnici nei dintorni. E quando nel piccolo negozio di artigianato noterete un souvenir d’argento o rame, una bella sciarpa o una camicetta intrecciata con molti fili d’oro, non riuscirete a resistere dal comprarli.

Centro storico Dulcigno
Cartelli multilingue a Dulcigno. L’albanese è lingua ufficiale nelle comunicazioni pubbliche

Qualunque lingua voi parliate, non preoccupatevi. Specie durante il periodo estivo, a Dulcigno sentirete parlare inglese, tedesco, italiano, russo, francese…e ovviamente non dimenticate l’albanese, che qui è lingua ufficiale!

Per una panoramica completa delle strutture ricettive che potete trovare nel centro storico di Ulcinj potete cliccare su questo link.

 

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