Visit Korça

Il Blocal Travel blog nel Sud-est dell’Albania. Il viaggio di Giulia

Eccoci ancora una volta con Giulia e il suo Blocal Travel Blog, alla scoperta delle sue impressioni di viaggio durante la permanenza nel Paese delle Aquile. La avevamo già incontrata quando ci ha parlato del suo viaggio nella regione del Përmet. Questa volta, vi ho tradotto la tappa relativa a Korça e al sud-est dell’Albania. Vi consiglio di aprire il link originale perchè è ricco di tutte le foto fatte da Giulia. Io qui ne ho usate la minima parte. Quindi, leggiamo insieme 😉

Korça e la regione sud-orientale dell’Albania

Dovendo dire qual è il posto che più mi è piaciuto in Albania, la risposta è senza dubbio Korça.

La città degli intellettuali, degli artisti e dei poeti mi ha conquistata: non mi dispiacerebbe affatto viverci per un po’!

Korça è caratterizzata dai bar lungo i viali dove la gente del posto si gode un caffè turco o -più spesso- una birra o una raki. Beh, in realtà la gente del posto di sesso maschile, poiché è molto raro vedere ragazze in giro da sole, soprattutto la notte.

Gran parte della vita di Korça scorre lungo questi ampi viali: ambulanti che vendono ogni tipo di merce -dalle sigarette, ai calzini, alle pannocchie di mais-, anziani che giocano a domino, bambini che scorrazzano in gruppo, e giovanotti che sfoggiano le loro nuove vetture (quasi sempre Mercedes).

La sera, tutta la città si riunisce lungo i viali per il tradizionale xhiro: si passeggia su e giù, fermandosi a chiacchierare quando si incontra qualcuno che si conosce. Durante i nostri tre giorni a Korca, i viali sono stati il ​​nostro luogo privilegiato per osservare la gente del posto.

Ero un po’ scettica quando leggevo on-line che Korça è considerata “la Parigi albanese” ma, una volta lì, ho compreso il perché: oltre ai viali, ai bar e alle celebri serenate korçare, l’atmosfera che si respira a Korça è quella di un città culturale con alcuni musei interessanti e caratteristici. Una città che è stata la casa di artisti e di intellettuali all’avanguardia nel panorama della cultura albanese. Il che, effettivamente, ricorda Parigi e lo sciame culturale del secolo scorso.

Quello che più mi è piaciuto, però, è il fascino decadente delle case di Korça, soprattutto nella zona dietro la Cattedrale Ortodossa. Questo è un quartiere affascinante, con case antiche (alcune delle quali risalgono all’epoca ottomana), strade acciottolate e un’atmosfera romantica sospesa nel tempo.

Visit KorçaTra gli esempi di un’architettura più moderna, ho apprezzato lo stile eclettico della Casa Rumena, risalente al 1930, e la maestosa architettura della Cattedrale Ortodossa, che è la più grande Cattedrale d’Albania e la seconda più grande dei Balcani. La sua magnificenza simboleggia il ritorno delle pratiche religiose in un Paese in cui tutte le religioni erano state vietate durante il periodo comunista.

Gli imperdibili di Korca

Visit KorçAIl vecchio Bazaar

Il vecchio bazar di Korça è uno dei bazar ottomani più belli dei Paesi balcanici, che arricchisce la città di un significato storico e monumentale. Il suo fascino risale a molti secoli fa, quando il mercato di Korça era luogo di scambio per i commercianti provenienti non solo dall’Albania, ma anche da Turchia, Grecia, Trieste e Venezia.

L’abbiamo visitato nel suo momento più vivace, girovagando tra gli stretti vicoli che collegano le diverse piazzole, a loro volta circondate da bellissimi edifici decadenti simbolo del passato ottomano della città. Anche se oggi la vendita si svolge su bancarelle all’aperto e non più in questi affascinanti piccoli edifici, il vecchio bazar contribuisce ancora in gran parte a quell’atmosfera romantica e in qualche modo poetica di Korça che mi è rimasta impressa nella mente.

Al bazar di Korça è possibile trovare frutta e verdura fresca, formaggi, spezie, il gustoso lakror (è così che chiamano il burek a Korça) e carne alla griglia da mangiare sul posto, ma anche chincaglieria, oggetti del passato, vestiti, manufatti artigianali e altro ancora.

Le Birrerie: la ‘Birra Korça’

A questo punto del viaggio –dopo quattro giorni trascorsi sulla Riviera albanese e altri tre giorni tra Argirocastro e Permet– già associavamo il nome “Korça” alla birra nazionale albanese. Sapevo che non avrei potuto lasciare Korça senza visitare la sua birreria!

Visit KorçaAperta nel 1929, la Birreria Korca è stata la prima vera birreria albanese. Anche se il suo impianto è stato rimodernato nel 2006, l’edificio ha mantenuto la sua architettura originale. Quando siamo arrivate ​​alla birreria, tutti sembravano sorpresi dalla nostra richiesta di poter visitare la fabbrica. Poco dopo, però, è arrivato Illir, un giovane albanese con un’ottima conoscenza dell’italiano, che ci ha fatto fare un giro dello stabilimento e ci ha mostrato la catena produttiva della loro famosa birra.

Al termine della visita, abbiamo persino bevuto un bicchiere di Korça non filtrata, spillata direttamente dalla sorgente. Aveva un profumo eccezionalmente agrumato: un vero peccato che non la possano vendere così!

Illir ci ha spiegato che ora la produzione è tutta computerizzata, ma l’acqua proviene ancora dalle sorgenti naturali del Monte Morava, una montagna visibile in tutta la sua maestosa bellezza dal cortile della birreria.

Se vi capita di essere da quelle parti a metà agosto, non perdete la festa annuale della birra organizzata dalla birreria di Korca!

 Escursioni da Korca:

 1 – I laghi di Prespa e di Ohrid

I due laghi di Prespa sono i più alti laghi tettonici dei Balcani. L’intera area circostante è un Parco Nazionale recentemente aggiunto alla rete mondiale delle Riserve della biosfera dell’UNESCO. All’interno del Grande Lago di Prespa (che si divide tra Albania, Grecia e Macedonia) c’è la piccola isola abitata di Maligrad con la sua Chiesa di Santa Maria, decorata con affreschi risalenti al 14° secolo. Purtroppo non siamo riuscite a raggiungere l’isola, ma ci siamo potute rilassare sulle rive del lago nel villaggio di Liqenas.

Tushemisht si affaccia sul Lago di Ohrid, il lago più profondo dei Balcani e uno dei più antichi del mondo. Assieme alla città macedone di Ohrid, l’omonimo lago è stato annoverato tra i patrimoni mondiali UNESCO. Le sponde albanesi del lago sono quelle più selvagge. Qui si trova Tushemisht, un villaggio molto bello e tranquillo, sicuramente il posto che più ci è piaciuto sulle rive del lago di Ohrid!

Le piccole case del villaggio sono attraversate da tanti piccoli canali in cui scorre l’acqua della sorgente naturale. La strada principale è costeggiata da cortili con bellissime piante e piccoli orti. Il villaggio stesso è molto colorato, con le sue panchine dipinte e i vasi fioriti.

Situata sulle rive del Lago di Ohrid e circondata da colline e alte montagne, Pogradec è una destinazione molto popolare per il turismo albanese. Le testimonianze archeologiche dimostrano che l’area di Pogradec è stata abitata sin dal Tardo Neolitico, ma la Pogradec di oggi ha un’alta concentrazione di edifici moderni, alberghi sul lungolago, ampie strade caotiche – tra le quali la stessa autostrada, che passa per il centro della città- e ristoranti turistici sospesi sul lago.

Diciamo che non è stato il mio posto preferito… anche se il lungolago di Pogradec, con le sue barchette colorate romanticamente sospese e gli anziani che giocano a domino sulle panchine, mi ha ispirato decine di foto all’atmosfera nebbiosa del tardo pomeriggio, quando il lago riflette le montagne e le nuvole.

Passeggiando e scattando foto, siamo arrivate fino all’area verde di Drilon, dove Enver Hoxha e i più alti funzionari comunisti trascorrevano le loro vacanze. Per questo motivo la zona era off-limits per i cittadini comuni, come succedeva con il quartiere del Bllok di Tirana .

Sempre sul Lago di Ohrid, abbiamo visitato il piccolo villaggio di Lin, che si trova lungo la strada per Berat. Questo villaggio di pescatori molto pittoresco è situato su una piccola penisola che si insinua dritta nel lago.

2 – Boboshtica

Boboshtica è il paese dei gelsi, delle chiese e dei buoni ristoranti. Noi non siamo in grado di riconoscere i gelsi, le uniche tre chiese che abbiamo trovato erano chiuse, ma abbiamo sicuramente assolto la parte relativa ai buoni ristoranti, mangiando carne e verdure alla griglia in un ristorante con giardino. Non solo: dal tavolo accanto, una comitiva di albanesi ci ha deliziato con canzoni folcloristiche e le serenate di Korça.

Seguendo la strada che attraversa Boboshtica, si può raggiungere Dardha, una popolare destinazione sciistica che era sulla mia lista, ma che abbiamo saltato perché messe a dura prova da un pranzo così abbondante!

3 – Voskopoja

Per le chiese e i mosaici di Voskopoja leggete qui

Korça> Dove mangiare

Ristorante Birra Korça, Korça

Dopo la visita alla birreria e il boccale di Korça non filtrata bevuto alle 10 di mattina, era arrivato il momento di mettere qualcosa nello stomaco. E l’abbiamo accolto su un tavolo della taverna ‘Birra Korça’, che si trova proprio di fronte alla fabbrica. Qui abbiamo mangiato un gustoso pollo allo spiedo, ovviamente accompagnato con un boccale di birra Korça!

Vila Melko, Boboshtica

Questa è la prima di molte taverne che troverete sulla strada principale di Boboshtica. Ha un grande giardino con molti patii singoli, e il cibo è delizioso! Abbiamo mangiato carne e verdure alla griglia, patatine fritte e varie specialità tradizionali, ma soprattutto abbiamo apprezzato l’atmosfera del ristorante, dove gli avventori cantano le serenate tradizionali di Korça sotto il patio.

Taverna Agai, Tushemisht

Nel Lago di Ohrid vivono diverse specie endemiche di piante e animali, tra cui la koran, una antica e deliziosa varietà di trota.

Quando era arrivato il momento di mangiare, abbiamo visto un gruppo di agenti di polizia in pausa pranzo e li abbiamo seguiti alla taverna dall’altra parte della strada (perché: chi meglio della polizia locale può conoscere il miglior ristorante in città?). È così che ho scoperto la Taverna Agai dove, oltre alla koran, ho assaggiato anche il lakror e un ottimo vino bianco della casa.

Date un’occhiata | Potete trovare Korça e le bellezze di cui sopra nel mio video “Il mio viaggio in Albania: 13 giorni in 130 secondi”

 

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